giovedì 11 giugno 2009

Nuova urbanizzazione nel nostro Comune: vogliamo pensare anche alla nostra salute?

Non so se la gente del nostro Comune è d'accordo sul tipo di urbanizzazione che si sta attuando (edificando condomini su condomini in ogni frazione, con edifici alti anche quattro piani, come a Fossona) e sull'allargamento, previsto e malcelato, della zona artigianale - industriale a Montemerlo (dalla attuale zona industriale di Teolo - Montemerlo in via Repoise, fino all'IVG di S. Martino?), sottraendo terreno verde all'agricoltura coprendolo di asfalto e capannoni (che non sappiamo nemmeno se poi saranno veramente utilizzati). Non so neppure se la popolazione di Cervarese è a conoscenza di quanto sta accadendo e se è cosciente di quale sarà il futuro della nostra terra, perché per scegliere su un progetto, bisogna almeno essere consapevoli del progetto stesso.

Devo dire che io non sono proprio d'accordo su questo modo di stravolgere il nostro ambiente e sento il dovere, come cittadino e come medico del Comune di Cervarese, di mettere in guardia sulle conseguenze che potrebbero avere sulla nostra vita, sulla nostra salute e su quella dei nostri figli.

Io credo che il bisogno fondamentale delle persone sia quello di essere felici; per qualcuno essere felici significa essere sereni, in armonia con se stessi, con la natura, con gli altri e con Dio; per altri non è così, per altri è più importante fare affari, avere soldi e un benessere materiale ed economico.


Dobbiamo scegliere su cosa vogliamo basare la nostra vita e il nostro futuro in questo Comune. Vogliamo basarlo solo sullo sviluppo economico e sul benessere materiale oppure anche sulla qualità della vita e sulla rete di rapporti sociali e umani che abbiamo, sui valori umani e spirituali che hanno sempre caratterizzato la nostra terra?


Credo che in paesi di campagna e agricoltura come i nostri, l’urbanizzazione eccessiva, la cementificazione e l’asfaltificazione del territorio attraverso una espansione squilibrata delle zone artigianali, solo attraverso l’aumento delle entrate ICI e senza tener conto degli equilibri della natura , sia il modo di progettare un falso sviluppo, di creare degli squilibri a livello ambientale, sociale, familiare e umano.


Penso cioè che questo sia il modo di distruggere il nostro territorio, uno dei più belli, dei più sani e dei più vivibili (finora!) della provincia di Padova. Aumentare ulteriormente capannoni e fabbriche accrescerà il problema dello smaltimento dei rifiuti, incrementerà il traffico pesante e creerà la necessità di nuove strade, che ruberanno altra terra ancora. Procedendo così, nel futuro avremo un paese di campagna con l’inquinamento e il rumore del traffico delle periferie di città e il nostro sguardo non si riposerà più su campi e colline, ma su strade, capannoni, su case fatte come caserme e saremo costretti a vivere affastellati, non salutandoci e non guardandoci neanche più in faccia (sappiamo come è difficile la convivenza nei condomini!).


Credo che la rete di rapporti umani, sociali e solidali che ancora esiste nei nostri paesi sia un bene inestimabile che nessun aumento della ricchezza comunale può compensare e che un eccessivo incremento demografico potrebbe invece imporre nuovi modelli di vita e provocare difficile inserimento, conflittualità e disgregazione sociali, solitudine e nevrosi. Infatti con questo tipo di sviluppo anche la salute fisica e psichica ne avranno delle conseguenze: aumenteranno le nevrosi, i problemi sociali, la droga, la microcriminalità, il bisogno di evadere e le malattie cardiovascolari come l’infarto.


Allora, sviluppo economico e progresso sì, ma a quale prezzo? Al prezzo di diventare una periferia urbana, con tutti i problemi della periferia ma senza nessuno dei vantaggi legati alla vicinanza con la città?

Ed è veramente questo il modo di far diventare il Comune di Cervarese una zona residenziale, una zona cioè dove si sta bene, dove si vive bene, o lo volgiamo far diventare un paese dormitorio, dove il tessuto sociale fatto di solidarietà, di familiarità, di conoscenza personale venga completamente disgregato?


Se alla maggioranza della popolazione del nostro Comune va bene questo tipo di sviluppo e vuole che questo sia il futuro per i nostri figli, sia pure portato avanti questo progetto, ma è giusto che la gente almeno sappia dove stiamo andando e scelga nella consapevolezza delle scelte che fa .


Maggio 2004 - Loris Rossetto, medico di famiglia del Comune di Cervarese S. Croce

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